Test Continental Race King 2018 - Team Chiru Magura

Test Continental Race King 2018 - Team Chiru Magura

In quanto utilizzatori del Race King della generazione precedente, abbiamo tutte le carte in mano per confrontare le due versioni e apprezzare i miglioramenti.

Anche se Continental ha mantenuto gli stessi nomi dei modelli, qualche modifica interessante è apparsa nella gamma di copertoni MTB 2018 della marca tedesca! In quanto utilizzatori del Race King della generazione precedente, abbiamo tutte le carte in mano per confrontare le due versioni e apprezzare i miglioramenti. Puoi ritrovare le caratteristiche della versione precedente nell’ articolo in cui lo confrontiamo allo Schwalbe Thunder Burt montato dulla ruota posteriore.

Visivamente, la differenza tra il Race King 2018 e il suo predecessore non è flagrante a prima vista.

Race King 2017

Macro continental race king

Macro continental race king

Race King 2018

Continental Race King 2018

Continental Race King 2018

Nessun grande stravolgimento in programma, ci aspettiamo di rimanere sullo stesso tipo di pneumatico e di comportamento. Notiamo comunque che il profilo si è evoluto leggermente. I tasselli centrali sono molto ravvicinati sul battistrada centrale per assicurare una buona scorrevolezza. Un tassello è stato smussato in modo da ridurne la taglia allo scopo di migliorarne la deformazione creando allo stesso tempo dello spazio nella direzione dei tasselli intermedi. È al livello di questi ultimi che constatiamo una maggiore evoluzione con dei volumi di tasselli molto ridotti rispetto alla generazione precedente. L’operazione dovrebbe offrire tre vantaggi: alleggerire il copertone, procurare più grip ed una migliore capacità di evacuazione. Per quanto riguarda i tasselli laterali, rimangono molto simili a quelli della versione precedente.

Race King

Race King

La protezione della carcassa presente fino a ora da cerchietto a cerchietto (e quindi battistrada incluso) si restringe ormai ai fianchi. Questo dovrebbe permettere una migliore deformazione del copertone, un confort ancora migliore senza troppo nuocere alla resistenza alle forature. Si tratta di una carcassa da 3 strati di 60 tpi , che rappresenta un eccellente compromesso tra rendimento e solidità.

Su questa versione top di gamma Tubeless Ready, ritroviamo necessariamente la mescola di gomma Black Chilli.

Nessuna sorpresa al momento del montaggio, abbiamo a che fare con un copertone molto facile da montare sulla ruota ma che non lascia scappare l’aria. Constateremo pero’ delle leggere perdite di pressione quando lo mettiamo via, dovremo riaggiustare la pressione regolarmente. Una volta montato il volume sembra minore della gamma precedente. Una misurazione è quindi necessaria per verificare questa impressione! Il calibro digitale da 54,9 mm sul nostro cerchio Carbon Endurance Components da 25 mm di larghezza interna. Questo è in linea con la larghezza annunciata di 55 mm ma conferma la nostra sensazione perché la versione precedente misurava 55,9 mm (cioè 1 mm di più) su un cerchio che era molto più stretto (21 mm). Con 625 gr (605 gr dichiarati) sulla bilancia contro 652 gr (645 dichiarati) della versione precedente, questo conferma che la nuova versione è più leggera. La sezione del copertone un po’ ridotta e la massa di gomma aumentata al livello del profilo possono assolutamente giustificare una differenza di peso di questo livello.

La nostra partecipazione alla Joberg2c (910 km di MTB su 9 giorni) nell’africa del Sud si è rivelata perfetta per utilizzare questo nuovo Race King in gara. Un percorso annunciato scorrevole nell’insieme ma un terreno capriccioso che favorisce le perforazioni. Scegliamo i seguenti montaggi: Sophie sceglie un Michelin Race’r 2 davanti in modo da aver un buon grip laterale con il Continental Race King 2018 dietro per il suo rendimento, il suo confort e la sua solidità. Io scelgo un montaggio più scorrevole ma che mi sembra sufficiente dato il contesto, ossia che utilizzo una Mountain Bike full suspended Chiru Rangi MKII da 29’’ con 115/120mm di articolazione e il terreno che sembra piuttosto scorrevole. Sarà quindi uno Schwalbe Thunder Burt sulla ruota dietro e un Race King 2018 sulla ruota davanti. Niente più scuse !

Durante la prova, il terreno si è rivelato nell’insieme piutosto scorrevole ma abbastanza variato per provare gli pneumatici in diverse condizioni: sabbia, rocce fisse e mobili, fango. Non ci siamo sentiti in difficoltà sui passaggi tecnici né penalizzati sulle parti scorrevoli in nessun momento. Dato che il copertone è meno voluminoso, la sensazione di palloncino che dava un grande confort in contropartita di di un’aderenza laterale precaria sfuma leggermente. Chiaramente la nuova versione vuole essere un po’ più convenzionale al livello delle sensazioni. Rimaniamo su un copertone molto facile ma la motricità, l’aderenza in frenata e in curva sono chiaramente migliorate. Il confort è leggermente ridotto ma questa caratteristica è ancora ben presente e superiore alla media. È al livello delle forature che la differenza è impressionante… Su dei sentieri spinori, abbiamo subito 5 forature da spine sull’insieme della prova: ossia 3 sul Michelin Race’r di Sophie, e 2 sul mio Schwalbe Thunder Burt. E quindi nessuna sui Continental Race King 2018! Questo ci fa dire che la solidità dei nuovi Race King è all’altezza dei precedenti, se non ancora superiore.

In pratica, il Continental Race King 2018 è perfettamente in linea con il suo fratello maggiore, i punti di riferimento dei suoi clienti abituali non sono stati stravolti. Abbiamo pero’ notato delle evoluzioni positive, che vanno a correggere i punti deboli del Race King precedente. La motricità, il grip in frenata sono migliorati per un rendimento che sembra equivalente o in ogni caso molto vicino. Il copertone è molto leggero per il livello di resistenza offerto. Bisogna essere coscienti del fatto che si tratta di un copertone riservato a un programma XC / XC Marathon e che non proveremo a farci delle gare di Enduro cronometrate. È su una bici semirigida o una full suspended con meno di 120 mm di articolazione che darà il suo meglio. Il Race King sulla ruota posteriore è da riservare ai terreni poco tecnici o ai rider confermati. Sulla ruota posteriore è un copertone che offre numerosissimi vantaggi, è uno dei migliori su terreni secchi e misti. Da provare per farsene un’idea!

Race King

Race King